Psicologi Mantova - Dott. Ilaria Bertolini Psicologo Mantova - Psicologo Psicoterapeuta Mantova

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NON È IMPORTANTE TROVARE LA
CHIAVE GIUSTA DEL MAZZO,
ma credere che sia quella giusta.
Ilaria Bertolini
LO STUDIO
Obiettivo: cambiare e risolvere

STUDIO DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA
a Mantova in via Ilaria Alpi 4
SEDUTE A DISTANZA
Possibilità di effettuare sedute di consulenza psicologica e/o psicoterapia ONLINE.
PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA
Noi siamo quello che pensiamo di noi. Noi siamo la storia che ci raccontiamo, lo sguardo con cui ci vediamo, il vestito che scegliamo di indossare. E tu quale storia scegli per dire chi sei?
Le credenze, i valori, i principi, la morale, i significati sono costrutti, “teorie” che concorrono alla formazione della percezione che hai di te, così anche degli altri e del mondo. Ciò che è per te, per dirne solo alcuni, l’amore, l’amicizia, il lavoro, la realizzazione di sè, la famiglia, il passato, il futuro sono tutti schemi (costrutti appunto) con cui compi, quotidianamente, scelte! Scelte che ti danno emozioni, ti fanno riflettere, in una parola agiscono su di te. Se queste teorie-mappe ti indicano la via verso il “centro”, allora ti sentirai adeguatə, “a posto”. D’altro canto, se ti fanno percepire il centro troppo lontano, o una strada troppo irta per raggiungerlo, nascono le difficoltà, l’inadeguatezza prende il sopravvento, non ti senti all’altezza, incapace, diversə.
E se queste mappe si potessero cambiare? Se ti facessero avere emozioni di maggiore “adeguatezza”? Per così dire più funzionali?
Fare psicoterapia è esattamente questo! Liberarsi dalle dinamiche “incastranti” ovvero dai significati, visioni, che hanno dato forma al tuo vivere e trovare mappe che orientino verso il percorso migliore e più breve per il tuo centro.

L’approccio di psicoterapia breve strategica alle problematiche umane agisce:
  • senza lo studio del passato, inteso come ricerca delle cause, piuttosto comprendere la formazione del sistema interpretativo che viene giocato nel presente;
  • mediante la valutazione delle variabili ovvero delle credenze, così come degli schemi reiterati che mantengono l’impasse;
  • fissando gli obiettivi di soluzione focalizzandosi sui problema e indossando nuove lenti con cui vedere le difficoltà che si sta vivendo;
  • con il fine di ottenere un percorso breve composto da tappe cruciali ed essenziali.
DISTURBI TRATTATI
Problematiche psicologiche

ansia con o senza attacchi di panico, ovvero, quando l'ansia è percepita generalizzata e costante, oppure, quando in modo imprevedibile ed incotrollato sono vissute crisi di paura per cui si vorrebbe fuggire da sé stessi, ma da sé stessi non si può fuggire. Panico: "Dov'è la via di fuga?"  è un articolo che tratta un disturbo sempre più diffuso: la claustrofobia. Si mettono in luce significati legati a questo problema non del tutto noti.
disturbi ossessivo - compulsivi: quando i rituali creano l'illusione del controllo;
ipocondria o paura della malattia?
dubbio ossessivo: il rimuginare in continuazione i pensieri, i dubbi e le apprensioni;
depressione nelle sue varie forme: quando gli effetti dell'insuccesso deprimono l'umore;
blocco della performance da studio e lavorativa: problemi legati alla prestazione scolastica (apprendimento/ansia da interrogazione/esame), o lavorativa, o creativa;
• disturbo post-traumatico da stress;
• disturbi legati all'abuso di internet: giochi, shopping compulsivo, pornografia e ludopatia su web;
elaborazione del lutto.
A seconda della radicalizzazione del "disturbo" si possono avere due modalità di
trattamento:
• di psicoterapia, (con relativo link alla pagina)
Problematiche relazionali

  • problemi di coppia includono conflitti, rabbie irrisolte, chiusure, silenzi, tradimenti (fisici e/o virtuali). Non sempre la psicoterapia di coppia necessita di avere entrambi i membri della coppia in seduta per apportare cambiamenti al rapporto, come è descritto in PSICOTERAPIA INDIVIDUALE DI COPPIA.
  • "amori difficili": rientrano nelle dinamiche di coppia; qui sono evidenziati per dare spazio a quelle situazioni che danno moltissima sofferenza e molte sono le difficoltà di affrontarle, sono relazioni che spesso non hanno una ufficialità (di coppia), o, in taluni casi, vi è l'assenza del partner;
  • stalking;
  • problemi di relazione in ambito familiare (genitore-figlio, figlio-genitore), sul luogo di lavoro (con i colleghi sia per cause personali che professionali), in ambito sociale (con l'amico/a), con "l'altro" generalizzato;
  • mobbing;
  • autostima, percezione di sé, valore di sé nella relazione con sé stessi e gli altri.
PROBLEM SOLVING E AMBITO LAVORATIVO
Il problem solving come paradigma “strategico“ si dedica, inoltre, alle difficoltà nei contesti lavorativi e/o professionali. Si propone, quindi, in un’ottica di interevento sugli “aspetti umani” che, a fronte di una dettagliata programmazione del percorso di produzione o dei servizi, impediscono di affrontare con “serenità” il tempo (cosidetto) occupato (distinguendolo da quello liberato).
La “variabile umana”, la “componente umana”, il “fattore umano” sono tutte espressioni usate per sottolineare quanto siano importanti i vissuti e i significati personali nello svolgimento delle proprie mansioni siano esse manuali, organizzative e dirigenziali.

Analogamente, la “variabile lavoro” influisce, in un’ottica circolare, sul sistema di significati dell’individuo per varie ragioni interconnesse tra di loro:


Dimensione di senso:

vivere o lavorare? Quanto occupa della tua giornata, dei tuoi anni il lavoro?Quanto “porta via” o toglie alla vita/al vivere? Quanto ancora è stimolante?

In una parola, quanto vale ancora la pena?


Stima di sé:

il lavoro/la professione è una dimensione della vita a cui si è affidato se non
tutto, tanto del valore che ci si attribuisce. Deriva senz’altro dai principi, (che si fanno propri!), tramandati sia dal sistema familiare, sia da quello culturale/sociale/storico per cui “bisogna lavorare”, “l’importante è lavorare” e così via. Quanto valgo senza il mio lavoro? Ho altre fonti nella mia vita che mi fanno sentire di avere stima mi stessə più di quanto faccia il mio lavoro?


Rapporti umani:

non vale per tutti, non vale per tutto, tuttavia, pare assodato che la
relazione con lə “capə”, o unə collegə, o unə cosidetto “subordinato” al lavoro influenzi il benessere e l’umore più di unə partner, aggiungiamo pure, più dei familiari, degli amici, degli interessi. Le giornate “no” al lavoro, per un litigio, incomprensione, sono difficili da far scivolare via, una volta che si è nel privato. Da questo punto di vista, diviene importante saper riconoscere le relazioni nocive al lavoro che non sempre dipendono dai ruoli di gerarchia, piuttosto dal gesto comunicativo manipolatorio che si esprime con arroganza, silenzi, attribuzione di colpa, scorrettezze, ripicche e così via.


La prestazione in quanto tale:

ansia, “perfezione”, paura di sbagliare, sono alcune delle variabili che possono portare ad un blocco della performance e vivere con estremo disagio il tempo lavorativo. Utile è, inoltre, porre l’accento su un aspetto interessante, ovvero, quando chi lavora è più attento verso l’azienda che l’azienda stessa. Colui o colei che è in questa “trappola” si interessa più del richiesto investendo e sottraendo energie e tempo a sè con il solo scopo di far andare meglio e bene l’azienda.
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Spec. al CENTRO DI TERAPIA STRATEGICA di Arezzo diretto dal prof. Giorgio Nardone
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